Siamo abituati ad attribuire alle monete un valore collezionistico quando queste entrano a far parte di diritto al mondo del collezionismo. E si tratta di una condizione fattibile a partire dal momento in cui un conio non viene più utilizzato. E’ quello che è avvenuto ad esempio con la Lira: le monete rare e uniche sono diventate elementi da collezione solo quando la Lira non è stata più la moneta ufficiale dell’Italia, venendo sostituita dall’Euro a partire dal 1° marzo 2002.
Tuttavia, ci sono delle monete appartenenti anche all’Euro che oggigiorno, nonostante siano ancora circolanti e assolutamente attive, rappresentano delle vere e proprie rarità, tanto da attrarre l’attenzione dei collezionisti che non se ne fanno scappare nemmeno un pezzo. Si tratta in particolare delle monete da 2 euro, scelte all’unanimità dall’Unione Europea come monete destinate alla commemorazione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
I 2 euro: la moneta commemorativa dell’UE
Non tutti lo sanno, ma ogni anno, ad ogni Paese della Comunità Europea, è permesso coniare un numero predefinito di monete da 2 euro su cui può campeggiare un’immagine differente da quella ordinaria, perché, a partire dal 2004, è stato stabilito che proprio le monete da 2 euro, vuoi per il valore nominale, vuoi anche per la loro grandezza, fossero quelle più adatte per pensare a una moneta commemorativa.
Quindi, da quell’anno, ogni anno, previa una richiesta inviata all’Unione Europea a cui spetta l’ultima risposta in merito, vengono emesse queste monete. C’è un limite che è quello di due monete commemorative all’anno valide per questo scopo in tutto il territorio dell’Europa e il numero delle emissioni rientra perfettamente in rapporto al numero di abitanti per Paese: quindi, più un Paese è piccolo, meno monete produrrà e più queste diventeranno rare e da collezione. Con queste monete, inoltre, si raccontano parti di storia, momenti particolari, personaggi di spicco che hanno sancito l’importanza di quel territorio che le produce e, quindi, l’intera Europa.
Come valutare il valore di una moneta da 2 euro commemorativa?
Il valore di una moneta commemorativa quindi dipende da diversi fattori. Ma prima di individuarli, ci teniamo a ricordarvi che la scelta di attribuire ai 2 euro questa importanza è legata al fatto che proprio nel 2004 l’Unione Europea avviata un processo di ampliamento dei confini, che inevitabilmente ha prodotto la necessità di celebrare la diversità culturale e storica dei Paesi Membri, attraverso la moneta che li univa. Inoltre, l’Euro si consolidava come valuta unica, appunto, e attraverso questo espediente si rafforzava l’identità europea a parte dalla diversità. Per quanto riguarda il valore di queste monete, è facilmente deducibile da alcuni elementi:
- tiratura: che è fondamentale. Se la moneta da 2 euro viene emessa da un piccolo stato, come San Marino, l’autorizzazione da parte dell’Europa arriva per un numero decisamente ridotto di esemplari rispetto a un’altra che può essere data per quello che riguarda anche l’Italia, dove il cresce in maniera importante.
- difetti ed errori: più una moneta presenta particolari di grande evidenza, più è unica, e questo è ciò che ricerca un collezionista numismatico incallito
- anno di conio: altro fattore molto importante; perché se la moneta è recente, è ancora in circolazione, mentre se già risale al 2004, quando è partita questa scelta comunitaria, ovviamente il valore cresce in modo sensibile.
Ci sono elementi che poi sono sempre comuni in queste monete da 2 euro, come ad esempio la faccia comune che è sempre la stessa, ovvero quella che riporta il valore della moneta, 2 euro appunto, e la mappa dell’Europa; al contrario, sul verso si troverà la faccia nazionale, quella in pratica su cui viene riportata l’immagine di riferimento all’evento o al personaggio che il Paese nello specifico sceglie di celebrare per quell’anno.
Il valore, quindi, di queste monete in particolare dipende molto spesso da numerosi fattori, ma sono delle monete belle a vedersi che davvero generano estrema curiosità nei più e interesse da parte degli appassionati. Questo per sottolineare che da parte dell’Unione Europea questo espediente è stato utile per creare un collante tra i vari Paesi Membri, ma anche permesso di interessarsi, anche se in minima parte, alle realtà culturali diverse da quelle di appartenenza.