Il Bancomat è un elemento che nella sua forma fisica viene inteso come il tradizionale sportello ATM dal quale siamo soliti effettuare alcune operazioni specifiche come il prelievo di contanti ma anche il controllo di elementi effettivamente portati ad essere quelli del nostro conto in banca come l’estratto conto o anche lo sviluppo di bonifici.
Da molti anni però proprio in virtù di questa funzione in Bancomat può presentare alcuni tipi di segnali che indicano una vera e propria fonte di rischio per la nostra sicurezza dei dati, quasi sempre mascherati da elementi che appaiono assolutamente innocui o comunque non sospettabili in senso negativo. A quale tipo di particolare bisogna fare attenzione?
Occhio al Bancomat
Il Bancomat per la sua funzionalità di base è infatti qualcosa che non può che essere particolarmente attrattiva per ogni tipo di malintenzionati anche se molto spesso si tratta di metodi, quelli scelti da questi ultimi che sembrano assolutamente insospettabili: spesso è infatti presente una manomissione che non risulta tanto evidente ad occhio nudo ma che di fatto si conferma come tale dopo pochi minuti.
I particolari da notare possono essere sostanzialmente di due tipi, quello legato alla distrazione o in alternativa quello legato alla cattura dei nostri dati. Nel primo caso infatti l’obiettivo è quello di distrarre la vittima per carpirne il denaro in uscita o i dati sulla carta, nel secondo caso invece è concepita una cattura diretta della stessa.
Particolari da fare attenzione
Uno dei particolari da tenere d’occhio è l’eventuale presenza di una banconota posizionata pochi metri lontano dall’ATM, solitamente questa viene posta proprio poco prima dell’arrivo della vittima di turno: viene fatta notare da un’altra persona proprio quando siamo intenti ad inserire la nostra carta o il nostro PIN e serve esattamente per distrarci quel tanto che basta da permettere ad un’altra persona di “sfilare” la nostra carta.
Il secondo tipo di particolare è inerente invece al bancomat stesso, ad esempio:
- La presenza “strana” di un dispositivo nei pressi della fessura dove introdurre la tessera
- Piccole telecamere nascoste nei pressi della tastiera
- Tastiere “finte” poste sopra quelle vere
In tutti i casi si tratta di metodi che hanno la specifica intenzione di “rubare” la nostra tessera, ad esempio trattenendola oppure di effettuare una tipologia di copia dei dati che sono presenti sulla stessa e quindi legati al nostro conto, oppure la “cattura” del PIN durante la digitazione. Allo stesso modo viene concepita la pratica del cash trapping o card trapping che fa riferimento alla cattura delle banconote o alla stessa carta.
Quest’ultima è sostanzialmente attivata quando il denaro non viene erogato fisicamente come al solito ma rimane intrappolato all’interno dell’ATM Bancomat: può sembrare un guasto della macchina ma non bisogna mai abbandonare il luogo non prima di aver bloccato il conto: i malintenzionati infatti sono pronti a recuperare quanto “rubato” non appena siamo pronti ad andare via.