Amatissimi frutti che hanno tutti qualcosa in comune gli agrumi sono anche tra le piante di questo tipo maggiormente prolifiche e sicuramente interessanti da coltivare ma anche da curare quindi da potare al momento giusto. Chiunque è sufficientemente esperto sa bene che seppur tra le loro differenze radicali le piante degli agrumi risultano essere in qualche modo simili.
Questo è dovuto ad una vera e propria condizione genetica in quanto tutti gli agrumi conosciuti, dall’arancio al limone, passando per la clementina, hanno tutti qualcosa in comune. Imparare a gestire e quindi anche potare nel modo giusto, ricordando sempre che si tratta di un intervento da fare con una certa attenzione e destrezza, per questo è importante seguire alcuni consigli.
La famiglia degli agrumi
Tutti gli agrumi fanno parte della famiglia Citrus e tutti di fatto provengono da selezioni naturali ma anche apportati dalla specie umana nel corso dei secoli, le piante “progenitrici” che hanno dato vita poi a tutti gli agrumi sono il pomelo, ll cedro ed il mandarino. Il consumo iniziale degli antichi agrumi è stato naturalmente di tipo selvatico ma già millenni or sono è stato evidente il metodo di coltivazione.
Tutti gli agrumi inoltre sono fondamentalmente precisi nella fruttificazione che segue la fioritura, e tutti hanno bisogno di un ambiente e contesto abbastanza definito, parecchie varietà hanno bisogno di sole ed acqua in buona quantità ma nel modo giusto. Le piante più famose hanno un comportamento legato alla crescita fitta del fogliame.
Quando e come potarli
La potatura degli agrumi deve avere sostanzialmente due scopi diversi, ossia lo sfoltimento delle fronde e delle foglie in quantità eccessiva ma anche uno maggiormente di tipo produttivo, in quanto la potatura può servire anche a ridurre lo sviluppo di rami oramai inutili che tolgono energia alla pianta. Ma quali sono le cose da ricordare in relazione alla potatura degli agrumi?
- Considerare la pianta come qualcosa che non deve essere troppo grande nei rami ne in altezza ne in larghezza, quindi potare le estremità ed i rami che vanno troppo verso i lati o il basso
- Scegliere il periodo giusto, lontano dalla fioritura e dalla produzione di frutti. Generalmente dalla fine dell’autunno fino a febbraio / marzo è il momento adatto durante la fase di “riposo vegetativo”
- Rimuovere i succhioni ossia delle giovani estremità che naturalmente servono alla pianta per espandersi. Si trovano sulla base del tronco e vanno eliminati
Questo perchè essendo nuove intersecazioni andranno a togliere energia produttiva alla pianta ,elemento fondamentale se intendiamo ottenere dei frutti. Inoltre la potatura va concepita in 2-3 momenti all’anno in una metodologia un po’ più radicale, mentre interventi minori di sfoltimento ed eliminazione di fogliame eccessivo può essere portato avanti anche più spesso.
L’importante è considerare la potatura come qualcosa di “liberatorio” in primo luogo e poi successivamente qualcosa di legato alla produttività, conviene mai tagliare troppo, ma mantenersi sempre nell’eliminazione potenziale di ogni sezione che è troppo ingombrante ma anche i rami secchi, troppo piccoli, sottili che non produrranno mai frutti e fiori.